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I coltelli di Frosolone, la Toledo italiana
Una mostra mercato e un museo per celebrare un’antica tradizione ancora oggi viva e rinomata, alla scoperta dei coltelli, delle forbici e dei bisturi del bel borgo appenninico che facevano concorrenza persino a quelli di Toledo
L’Italia è un paese piena di borghi ed ognuno ha delle sue caratteristiche e in qualche modo lascia una traccia della vita che veniva condotta nel passato e spesso celebra ai personaggi che hanno vissuto in quei luoghi una statua.
Nulla da stupirsi, dunque, se chi arriva a Frosolone s’imbatte nella statua di un artigiano impegnato, in piedi, a lavorare su un’incudine: il “monumento al coltellinaio”.
Sì, perché questa è un po’ la “Toledo italiana”, un paese dove da sempre si sono lavorati il ferro e l’acciaio, tramandando di padre in figlio i segreti dell’arte dei “ferri taglienti”, e dove la forgiatura ha raggiunto vette di perfezione tali che non appare azzardato paragonare le lame del luogo a quelle che hanno dato fama alla città spagnola.
Del resto, forse grazie ad artigiani veneziani che vi introdussero l’arte della forgiatura dell’acciaio, il Contado del Molise già nel Quattrocento era uno dei maggiori centri di produzione di armi del centro sud (si racconta che il condottiero Cola di Monforte, il conte di Campobasso che mise la sua abilità bellica al servizio di diverse corti europee, per i suoi mercenari pretendesse sempre spade e pugnali forgiati nella sua terra d’origine).
Fu però agli inizi dell’800 che, con la fabbricazione di lame per uso domestico e non più bellico, che a Frosolone questa attività s’impose come preponderante nel paese, specie dopo che nel 1828 i fratelli Giustino e Luigi Fazioli vinsero la medaglia d’argento all’Esposizione Artigiana di Napoli, dando all’industria frosolonese fama in tutto il Regno delle Due Sicilie e anche altrove.
La tradizione dei coltelli di Frosolone, la Toledo italiana
C’è chi fa risalire al VI secolo le origini della tradizione della forgiatura delle lame a Frosolone.
In effetti non è semplice collocare temporalmente gli albori della diffusione di quest’arte tra gli artigiani del paese che, nel corso dei secoli, hanno trasmesso di padre in figlio un antico sapere che ha condotto sino ai giorni nostri coltelli, forbici, bisturi e lame taglienti di ogni forma e dimensione, tutti di fattura estremamente pregiata.
Testimonianze documentali dimostrerebbero che in epoca medievale fabbri veneziani si stabilirono al sud e diedero origine ad una lunga tradizione di forgiatura nel Molise.
A Frosolone, nel corso dei secoli, l’attività conobbe crescente fortuna al punto che nel XIX secolo le lame di questo borgo incastonato sugli Appennini arrivarono a far concorrenza anche a quelle ben più rinomate di Toledo.
L’attività della forgiatura dava lavoro a tantissimi apprendisti ed artigiani che contribuirono a perpetuare l’ormai radicata tradizione locale.
Oggi nella bella località della provincia di Isernia l’arte di trasformare il metallo in un manufatto unico e pregiato ha perso, in parte, la connotazione artigianale in favore della produzione industriale, ma nelle famiglie di forgiatori è ancora vivo lo spirito di una volta che viene profuso nella gestione e nell’organizzazione dell’attività.
Per le vie del centro, inoltre, non mancano botteghe e negozi specializzati dove ammirare ed acquistare lame di ogni sorta.
Fatti a mano e “su misura” ne esistono di diverse tipologie, che spaziano dal tradizionale “gobbo di Frosolone” alla “Zuava” con il manico intagliato, dai coltelli a scatto a quelli a molla, dal mozzetto al temperino.
Senza dimenticare gli utensili di uso domestico e gli attrezzi da lavoro come forbici da sarto e da barbiere, da manicure e da potatura, considerati di elevata qualità.
I tipici manufatti della tradizione di Frosolone non possono soltanto essere definiti “coltelli” ma autentici pezzi unici ed esclusivi.
Così Frosolone si è imposta come la “capitale” della coltelleria molisana, un’attività manifatturiera che nel corso del XIX secolo arrivò a impiegare centinaia di abitanti del paese e che ancora a metà del XX secolo vedeva la presenza di 80 botteghe artigiane, specializzate in particolare nella produzione di forbici di piccole o medie misure e di coltelli a serramanico.
Qui sono stati prodotti e ancora si producono gli strumenti che ogni anno, in agosto, diventano protagonisti della Mostra mercato nazionale delle Forbici e dei Coltelli, una manifestazione che convoglia in paese nugoli di visitatori e di venditori, con le vie del centro storico invase da banchi di lavoro, botteghe artigiane, dimostrazioni all’aperto, nonché della Festa della Forgiatura, che fa rivivere davanti a tutti metodi di lavorazione artigianale che appartengono al passato ma che conservano intatto il loro fascino.
Visitare Frosolone ad agosto è il momento migliore
Una visita a Frosolone non può, dunque, prescindere da un interessante approfondimento dedicato proprio alle rinomate lame locali.
Il modo migliore per saperne di più ed acquistare pezzi pregiati è quelli di prendere parte ai due eventi più significativi dedicati alla tradizione della forgiatura.
Gli eventi si svolgono entrambi nel mese di agosto:
- Mostra Mercato Nazionale delle Forbici e dei Coltelli, che ospita anche artigiani provenienti da altre parti d’Italia che espongono e vendono le loro creazioni,
- Festa della Forgiatura durante la quale è possibile assistere in piazza al processo di realizzazione di ferri taglienti e barre damascate dalle quali si ricavano le lame.
Da non perdere, inoltre, una visita al Museo dei Ferri Taglienti che, grazie ai finanziamenti del Ministero dell’Università e della Ricerca Universitaria ha potuto allestire un’interessante esposizione di centinaia di oggetti recuperati tra collezionisti e discendenti delle famiglie di lavoratori dei coltelli e delle forbici del secolo scorso.
Tutto l’anno si può visitare in via Mazzini il “Museo dei Ferri Taglienti”, aperto nel 1997 (e rinnovato nel 2005) per tramandare la tecnica della forgiatura e della lavorazione artigianale delle forbici e dei coltelli.
Vi sono esposti circa 400 oggetti di valore storico, provenienti da collezioni private o recuperati dai pronipoti di chi sul territorio lavorava forbici e coltelli cento e più anni fa, oltre a una serie di lame da taglio militari procurate dalle sovrintendenze ai beni artistici delle Marche e del Lazio.
Nel museo, oltre alle bacheche in cui sono esposti gli oggetti, sono allestite anche due botteghe, una con strumenti d’epoca che mostrano i sistemi di lavorazione dell’acciaio di fine Ottocento, l’altra con macchinari di epoca moderna, che illustrano le tecniche della produzione in serie.
Non è solo un’arte antica da museo
Nel paese è ben viva ancora oggi, grazie a diverse coltellerie che portano avanti l’antica attività di famiglia, con metodi e processi cautamente adeguati ai nostri tempi, continuando a produrre ogni tipo possibile di strumento a taglio, tradizionale e moderno, dai bisturi ai rasoi, dai coltelli da macellaio a quelli per i sub, dalle forbici da sarto a quelle da barbiere, e via dicendo.
Così, mentre a Campobasso il glorioso artigianato dell’acciaio traforato pare essersi avviato a una crisi senza ritorno, Frosolone resta un brulicare di officine a conduzione familiare, dove si forgia, si arrota e si lima tenendo in vita un’arte dei “ferri taglienti” che resta tutto sommato florida, forse proprio grazie al fatto che in paese, nonostante la notevole dimensione raggiunta da alcune coltellerie locali, un’industrializzazione vera e propria non la si è vista mai.
Come arrivarci e cosa vedere
Adagiato nei pressi delle sorgenti del Torrente Durone, Frosolone è un borgo montano della provincia d’Isernia che, grazie alle sue atmosfere d’altri tempi e alla bellezza della cornice naturalistica che lo circonda ha meritato numerosi riconoscimenti, tra cui l’inserimento nella lista dei Borghi più Belli d’Italia e l’assegnazione della Bandiera Arancione Touring Club.
Ma c’è un altro aspetto della storia e della cultura locale che rende questa località così unica ed affascinante ed è l’attività di forgiatura delle lame che vanta una tradizione secolare a lungo tramandata di generazione in generazione.
Per chi desidera visitare il Museo dei Ferri Taglienti è l’indirizzo è in via Selva a Frosolone.
Sulla stessa via, al n.4, gli stabilimenti delle Coltellerie Michele Fraraccio portano avanti la tradizione di famiglia risalente al 1875 producendo oltre 3.000 referenze differenti.
Vale la pena dare un’occhiata anche alle creazioni delle Coltellerie Paolucci, in via Teste n. 3, azienda fondata nel 1972 da Felice, Liberato e Saverio che hanno dato continuità all’antica attività di famiglia tramandata di generazione in generazione.
Conclusioni
Se ti capita di passare da Frosolone e sei un appassionato di coltelli non puoi non andare a visitare la mostra e il paesino con le sue coltellerie storiche.
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Andrea
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