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Ora il perchè di questo post lo scopri a breve ma si tratta di durezza, si hai capito bene, di durezza ma in particolare della durezza raggiunta della lama che hai appena temprato.
Sicuramente la tempra e la conseguente durezza raggiunta è una delle caratteristiche fondamentali di un coltello e una tempra mal riuscita si traduce in un coltello di scarsa qualità.
Spesso si sente parlare di durezze raggiunte dopo la tempra ma vedo pochi maker certificare questa durezza attraverso un documento che la certifica.
Non basta seguire la procedura delle tabelle per raggiungere la durezza tipica di quel determinato materiale.
Per questo è fondamentale usare questo strumento se è presente nel proprio laboratorio da knife maker o farsi fare la verifica attraverso uno strumento che assume un ruolo importante, il durometro.
Temprare le lame in case
Oggi molti maker temprano le proprie lame “in casa” , altri si affidano ad aziende specializzate che certificano il lavoro fatto fornendo i dati necessari ma facendo anche molte operazioni come spegnimento e rinvenimento con attrezzature professionali.
Ed è proprio per questo che chi tempra le lame nel proprio laboratorio con attrezzature più casalinghe deve porre attenzione al risultato finale per avere un risultato di altissimo livello anche come caratteristiche meccaniche della lama o delle lame.
Chiaramente avere un durometro certificato nel proprio laboratorio è un enorme vantaggio perchè permette di verificare ma anche di sperimentare con i diversi acciaio e modalità la durezza ottenuta delle proprie lame.
Il durometro è uno strumento di misura destinato alla misurazione della durezza dei materiali.
Esistono molti tipi di durometri, ognuno destinato ad una specifica applicazione e dotato di una propria scala di misura.
Per misurare la durezza di un materiale, il durometro effettua su di esso una penetrazione, lasciando sul punto testato un’impronta (detta testimone).
Sul coltello viene fatta sulla parte della lama che viene coperta dal manico per evitare chiaramente di avere il segno della prova in una zona a vista.
La prova può essere definita un test non distruttivo, in quanto il coltello mantiene la propria integrità e funzionalità.
Il durometro lascia comunque un’impronta, pertanto va usato, o in aree dove il testimone non dia fastidio, oppure su appositi provini realizzati con lo stesso materiale da testare ma chiaramente quello va bene quando fai dei test ma la certificazione va fatta sulla lama.
È importante notare che la prova non può essere ripetuta nella stessa posizione (o anche in prossimità di altri testimoni): infatti la superficie in prossimità di un testimone viene geometricamente e strutturalmente modificata e la ripetizione della prova comporterebbe grossi errori di misura.
Come funziona il durometro
Il principio di funzionamento dei durometri è pressoché identico per la varie tipologie: una punta (detta penetratore) di forma varia, viene spinta con una forza nota contro il materiale da testare, a seconda della durezza del materiale e direttamente proporzionale ad essa, questo penetrerà per una certa profondità.
Misurando la profondità di penetrazione o la dimensione dell’impronta si ha l’indicazione della durezza del materiale.
Metodologie e scale
Con lo sviluppo dell’ingegneria metallurgica, è nata subito la necessità di verificare oggettivamente la durezza delle leghe.
I primi ingegneri studiarono indipendentemente metodologie e realizzarono i relativi strumenti.
Le metodologie, sebbene pratiche e funzionali, non furono però standardizzate, e non ci si curò di legare le scale ai sistemi metrologici di riferimento.
La conseguenza fu che si moltiplicarono delle scale ingegneristiche, legate alla metodologia di prova e alla strumentazione usata.
Solo recentemente, gli organismi internazionali hanno lavorato alla standardizzazione degli strumenti, delle scale e creato un legame oggettivo tra le scale di durezza e il Sistema Internazionale delle misure.
Comunque, ancora oggi, sono in uso diverse scale di misura per la durezza, ognuna delle quali fa riferimento alla propria specifica metodologia.
Alcuni esempi di scale di misura della durezza:
- Shore;
- Brinell;
- Rockwell;
- Vickers;
- Knoop
Per un knife maker la scala utilizzata e la Rockwell, anche se qualche volte soprattutto quando si sente parlare di ruote di contatto si parla anche di Shore che è pensata per testare la durezza degli elastomeri o dei plastomeri, ad esempio gomma o plastica, caratterizzati da deformazioni reversibili.
Scale Rockwell
Le scale Rockwell sono pensate per testare la durezza dei metalli.
L’unità di misura è una scala convenzionale ricavata direttamente dalla profondità che ha raggiunto il penetratore, quando è spinto con una certa forza nel materiale da testare.
Anche se sono usate sostanzialmente due tipi di scale, ne esistono molte altre, come le scale A D E F G R NT W Y.
Ogni scala corrisponde ad un precarico e ad un penatratore ben distinto:
- scala B, usata per esempio su metalli morbidi, con un penetratore costituito da una sfera di acciaio indurito del diametro di 1/16 di pollice;
- scala C, usata per esempio per i metalli trattati termicamente quindi induriti, con un penetratore costituito da un diamante a punta conica e raggiata con un’apertura di 120°.
Questa metodologia è molto pratica in quanto, il durometro, oltre a generare l’impronta, ne misura la profondità, presentandone immediatamente la misura nella scala ingegneristica.
Il metodo C è il metodo che usiamo sui coltelli.
Le 5 fasi della prova Rockwell dove si:
- applica per 1-2 secondi, senza urto, un carico iniziale di 98 N oppure 29,40 N;
- attendono 1-2 secondi e si azzera il quadrante a 100 o 130 a seconda del metodo di prova;
- aggiunge al carico iniziale di 98 N o 29,40 N un altro carico finale, per esempio di 1373 N, si attendono 3-6 secondi;
- elimina il secondo carico per ritornare al precarico iniziale di 98 N o 29,40 N, quindi si attendono 1-2 secondi.
- esegue la lettura sul quadrante, con il penetratore sempre sollecitato dal carico iniziale di 98 N o 29,40 N.
Una volta che la lama è temprata
Questa parte del post è una parte delicata ma di cui è necessario parlare, fornendoti alcuni suggerimenti che ho ricevuto grazie ad alcuni bravi maker e di cui è importante fare attenzione.
Ho volutamente scritto alla fine del post questa considerazione per chi ha avuto la calma e la pazienza del vero maker di fare un passo alla volta per arrivare fino in fondo a questo post.
Il coltello una volta temprato riceve ancora diverse altre operazioni eseguite sempre con il nastro della levigatrice, carta abrasiva, lucidature, ecc. ecc.
Ora come puoi immaginare la parte della lama più delicata è dove gli spessori si fanno sempre più fini, quindi verso quello che diventerà il filo del coltello (la parte tagliente).
Il nastro della levigatrice
Un nastro che scorre velocemente su una parte a basso spessore della lama la surriscalda e questo può andare a incidere sulla durezza del filo della lama perchè può rovinare il processo di tempra che hai eseguito soprattutto su alcune tipologie di acciaio.
Quindi è importante nella fase finale di realizzazione del coltello di usare nastri abrasivi nuovi, questo per evitare di fare passare il nastro centinaia di volte scaldando il metallo e senza portare via materiale vista la scarsa capacità abrasiva persa per l’usura.
Quindi è importante usare nastri nuovi e di porre molta attenzione a non calcare troppo e fare surriscaldare la lama e “bruciare” il metallo.
I modelli di durometro digitale portatile

Con il tempo la tecnologia ha creato dei durometri digitali e che hanno una buonissima affidabilità.
Per questo vi voglio fare vedere un modello che potete trovare sul sito di Ceroni Knife Shop e di cui ti metto il link del durometro di cui ti parlo.
E’ stata anche eseguita una prova comparativa tra questo modello di durometro digitale e un durometro tradizionale sullo stesso blocchetto per verificare l’affidabilità dello strumento che si è rivelato rapido e preciso.
Funziona molto bene! Il durometro e’ stato comparato a parità di campione con un durometro Galileo certifica.
Durometro portatile ad impatto
- Affidabile, facile da utilizzare anche per i non addetti al settore,
- 6 scale selezionabili –> HRC-HRB-HB-HL-
HV-HS, - 7 materiali selezionabili ,Acciaio,Acciaio da utensili,Acciaio Inox,Ghisa,Alluminio,Ottone, Rame,
- Display LCD retroilluminato con tasto dedicato on/off,
- Direzione di misura a 360°,
- Media delle 3 misurazioni in automatico,
- Sfera di impatto percussore utilizzabile fino a 100.000 misurazioni (ricambi disponibili),
- Blocco di taratura e misurazione con durezza nota incisa al laser,
- Due tamponi sostituibili per la grandezza della superficie misurata,
- Chiaro video dimostrativo di utilizzo per la misurazione di coltelli e di taratura (strumento fornito già tarato)
- Valigetta di tipo militare super robusta e imbottita,
- Assistenza post vendita per il funzionamento ,
- Funzionamento con due pile stilo da 1.5 Volt (non incluse),
- Sonda tipo D inclusa,
- Manuale in Inglese,
- Garanzia 2 anni dall”acquisto,
- €440 con le spese di spedizione incluse.
Uno strumento fondamentale per verifica e certificare la buona riuscita della tempra e che non può mancare nel laboratorio ideale di un knife maker.
Sicuramente questo durometro ha il vantaggio di:
- essere molto compatto,
- un prezzo contenuto rispetto ai durometri da laboratorio,
- lo puoi trasportare con te e fare qualche misurazione per un tuo amico maker,
- semplicità di utilizzo.
Per maggiori informazioni contattate info@ceroniknives.it
Conclusioni
La prova di durezza, la prova di resilienza, la prova di trazione sono le classiche prove meccaniche eseguite su dei campioni costruiti con dimensioni standard per avere dati comparativi in base a materiali diversi.
Chiaramente per i coltelli fare delle prove specifiche è fondamentale e vanno costruite in base alle caratteristiche che deve avere un coltello.
Ma di questo vi faccio un post specifico.
Chiaramente anche fare i test sui coltelli è un costo e chiaramente significa costruire dei coltelli che verranno fondamentalmente distrutti.
La durezza Rockwell è una verifica fondamentale per certificare il coltello ma non è distruttivo.
Un coltello deve avere una certificazione base che non è possibile non fornire come documentazione consegnata con il tuo coltello se vuoi essere un knife maker di livello.
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Andrea
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Salve Andrea, personalmente ho valutato molto l’acquisto dì un durometro. Un po’ per il costo, un po’ per L’ingombro si ricade sul modello portatile suddetto. Tuttavia, informandomi attentamente, la precisione dello strumento arriva massimo a +/- 1 HRC. Non ritiene che sia un valore eccessivo per raggiungere misurazioni accurate?
Attendo una sua risposta! Cordialmente LG
Buongiorno Leonardo, sicuramente la tolleranza di +/- 1 HRC è molto per uno strumento di misura considerando che solitamente la tolleranza di questi strumenti portatili è di almeno 0.1 HRC, credo che chi le ha fornito queste informazioni si sia sbagliato perchè sarebbe uno strumento poco preciso. La tolleranza di questi strumenti digitali dovrebbe essere di +/- 0.1 HRC. Se ha la possibilità mi invii i riferimenti dove ha letto questa informazione ma solitamente questi strumenti nella misurazione Rockwell sono di +/-0.1 HRC.
Un caro saluto
Andrea