Il Kiridashi giapponese

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Spesso quando si parla di coltelli o strumenti da taglio di vario genere, è inevitabile che si finisca a discutere della qualità legata alla provenienza geografica dello strumento.

E’ proprio dal Giappone che viene un piccolo strumento da taglio, il kiridashi, a metà tra il coltello e il taglierino dai molteplici utilizzi di cui vi parliamo oggi: il kiridashi.

Il kiridashi giapponese è una leggenda della coltelleria, un pilastro dell’artigianato giapponese, come il coltello da tasca giapponese Higonokami, i coltelli Kiridashi sono stati a lungo utilizzati nell’antico Giappone per intagliare legno o bambù.

Con il passare degli anni, sono state create molte iterazioni del design tradizionale pur mantenendo l’iconica punta acuminata e il bordo affilato dello scalpello.

Questa costruzione unica ma efficiente consente ai coltelli Kiridashi di essere utilizzati in varie altre attività pratiche come giardinaggio, rimozione di schegge, taglio di fascette, taglio di corde, strappo delle cuciture, taglio generale, autodifesa, foratura e sbavatura di fori.

Il nome “Kiridashi” (切り出し) significa “ritagliare” in giapponese.

La semplicità del Kiridashi giapponese

Il kiridashi tradizionale ha una forma essenziale e minimalista, come spesso accade nel design tipico del Sol Levante.

Nella forma più semplice è solo una barretta piatta d’acciaio dalla forma trapezoidale.

L’estremità inclinata diagonalmente costituisce la lama, come nei nostri bisturi anche se costruiti con acciaio inossidabile martensitico della classe AISI 440 (notazione statunitense), caratterizzata da un tenore di carbonio dell’1% circa e di cromo del 17% circa (si supera il minimo del 12% perché una parte non trascurabile forma carburi di cromo con il carbonio); un esempio è l’acciaio X90CrMo18.

La particolarità infatti è data dalla bisellatura asimmetrica: uno solo dei due lati è affilato mentre l’altro resta piatto.

Per questo motivo si trovano kiridashi “destrorsi” o “mancini” a seconda di quale dei due lati sia stato bisellato.

Esistono diverse dimensioni a seconda dell’impiego per cui lo si vorrà utilizzare: si trovano indifferentemente esemplari dai 9 cm di lunghezza fino ai 21cm, mentre la larghezza è generalmente tra gli 15 mm e i 30 mm.

Nel tempo questo modello essenziale è stato rivisto e re-interpretato da molti coltellinai che hanno impreziosito lo strumento aggiungendo una serie di particolari e decorazioni.

Oggi giorno è facile trovare esemplari fatti con semplice acciaio al carbonio, o altri acciai che combinano da due strati d’acciaio di lunghezza diversa (lo strato più duro è sempre quello che porterà il filo).

Il Kiridashi giapponese

La versatilità del Kiridashi giapponese

Questo “taglierino” è costituito da un solo tagliente dritto dalla lunghezza di pochi centimetri.

Non farti però trarre in inganno dalle ridotte dimensioni.

Il kiridashi giapponese nasce infatti come coltello da intarsio e scalpellino, ma col tempo è stato utilizzato nei modi più differenti come coltello da lavoro per i magazzinieri, tempera matite, taglia carte, ecc. e tutti gli utilizzi quotidiani in cui ci si può normalmente imbattere.

Ovviamente il suo disegno appuntito gli impone alcune limitazioni, come per tutti i coltelli d’altra parte: la punta è un ottimo strumento per fare tagli precisi, ma contemporaneamente non può essere usata per far forza o leva.

Il Kiridashi giapponese

Kiridashi e bushcraft

Come è noto, nella situazioni di lavoro sul campo, la punta del coltello è una degli elementi che si usa con maggior frequenza e che deve essere quindi sempre affilata.

Il kiridashi può quindi essere un valido accessorio da affiancare al coltello classico, essendo specializzato per questo tipo di utilizzi.

Il kiridashi poi è particolarmente facile da affilare, data la sua forma e può quindi essere rimesso a nuovo con facilità dopo un impegnativo utilizzo ed escursione.

Kiridashi e prepping

Sicuramente, se si potesse, il kiridashi sarebbe uno strumento utile in un EDC, dato che non mancano certo le occasioni per utilizzarlo.
Alcuni prepper americani lo utilizzano come “neck-knife” custodendolo in foderi di kidex per avere sempre con se uno strumento utile che può fare la differenza.

Kiridashi e difesa personale

Il Kiridashi giapponese non è un’arma, ma un coltello multiuso ma che si presta bene anche ad una azione di difesa personale essendo molto piccolo e nascondendosi bene nella mano.

Chiaramente è uno strumento che per adattarsi bene a un contesto di difesa personale va adattato nella forma e dimensione per poter assicurare nel caso di utilizzo una presa sicura ed evitare di ferirsi da soli.

Il Kiridashi giapponese

Conclusioni

I coltellinai che iniziano questa passione spesso iniziano anche facendo un coltello come il Kiridashi.

Si tratta di un coltello semplice per iniziare a mettere in pratica le prime conoscenze tecniche/costruttive

Il Kiridashi è un modello semplice che può dare soddisfazione e trovare facilmente impiego.

La realizzazione di un coltello di questo tipo richiede pochi strumenti per essere realizzato e non è difficile costruirne con materiali di recupero: per questo tipo di coltellini c’è chi usa il termone “scrapidashi”, fatto dagli scarti (dall’inglese scrap).

Anche per i maker più esperti è un modo per recuperare porzioni di barre ormai piccole per realizzare coltelli se non le lame dei chiudibili in alcuni casi e si tratta di oggetti di facile realizzazione.

Indipendentemente dal livello come maker si tratta di realizzare un coltello che ha una sua storia e una sua tradizione e può essere personalizzato per renderlo sempre più versatile e accattivante.

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Andrea


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Andrea F

Maker and Enthusiast of Knifemaking. Other: Engineer / Professional Blogger / Bass Player / Instructor of Boxing / Muay Thai / Brazilian Jiu Jitsu / Grappling / CSW / MMA / Self Defence / FMA / Dirty Boxing / Silat / Jeet Kune Do & Kali / Fencing Knife / Stick Fighting / Weapons / Firearms. Street Fight Mentality & Fight Sport! State Of Love And Trust!

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