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Il coltello finlandese puukko (/ˈpuːkːo/) è un tipo di coltello tradizionale nato per la caccia e l’intaglio.
Mi piace molto per la sua funzionalità e semplicità, un coltello piacevole da usare e molto versatile.
Ha lama solida a singolo filo, con tagliente leggermente curvo e dorso dritto.
Viene custodito in un fodero normalmente cucito sul retro che lo ricopre per 3/4.
Come sai una delle cose che mi piace fare sono dei case study su tipologie di coltello o su coltelli industriali che però hanno trovato nel mercato un’ampia risposta per la loro forma, per lo loro qualità o altro.
Quindi troverai spesso sul blog delle analisi su alcune tipologie di coltello o lame industriali per comprenderne meglio le scelte dei maker e le qualità costruttive.
Ma ora ritorniamo al coltello finlandese che ho scelto di analizzare oggi, il puukko.
Esistono equivalenti simili in Svezia e Norvegia, dove sono denominati rispettivamente brukskniv e tollekniv.
Storia del puukko
I primi coltelli scandinavi risalgono circa al I secolo, dopo l’arrivo di popolazioni germaniche entrate in contatto con le popolazioni autoctone finlandesi.
A supporto di questi tesi, è stato anche osservato che il vocabolo “puukko” presenta notevole similitudine con il sassone Pook.
Nel Medioevo cominciarono a svilupparsi le differenze stilistiche nazionali:
i coltelli svedesi e i norvegesi sono genericamente un po’ più massicci e bisellati più bassi, i puukko sono leggermente più affusolati e bisellati più alti.
Osservando gli esemplari storici è chiaro come la forma del puukko sia rimasta grossomodo invariata nel corso dei secoli, pur sviluppando un gran numero di modelli regionali.
Kauhava, in Ostrobotnia, è classicamente considerata la “capitale dei puukko” causa il gran numero di fabbri e aziende che vi hanno operato e vi operano tuttora.
In tutta la penisola Fennoscandica, il dono di un coltello ad una persona è stato, ed è ancora in una certa misura, un gesto ricco di significati simbolici.
I genitori, ad esempio, regalano un coltello al figlio quando questi raggiunge la maggiore età; il coltello va consegnato dalla parte dell’impugnatura in senso di fiducia.
Nelle zone rurali è ancora comune che un bambino riceva il primo coltello attorno ai 6-7 anni e gli vengano quindi insegnati i primi rudimenti dell’intaglio.
Il Tommi
Intorno al 1850 è nato in Finlandia il Tommi.
I puristi finlandesi lo considerano il puukko per antonomasia, nella sua massima espressione stilistica e funzionale.
Caratteristiche distintive sono la sezione romboidale della lama, il pomo “crestato” e, secondo alcuni, i colori de fodero.
La sezione romboidale, in realtà molto precedente al Tommi e nata dall’abitudine dei fabbri di forgiare lame anche riciclando lime.
Questa forma permette di avere una lama solida e leggera al tempo stesso, avendo il dorso relativamente sottile e il punto più spesso all’attaccatura dei biselli.
Il tipo di acciaio
L’acciaio solitamente usato è il cosiddetto silversteel, acciaio con 1,2% di carbonio in composizione e attualmente prodotto da Böhler con la sigla K510 e dalla TyssenKrupp come 115CrV3.
Il puukko fu fedele compagno dei soldati finlandesi durante la Guerra d’Inverno sia come coltello di utilità sia come arma bianca per il corpo a corpo.
In tempi più recenti, il puukko tradizionale è stato utilizzato come fonte d’ispirazione dal designer Tapio Wirkkala.
Nei primi anni 2000, come base per lo sviluppo del coltello d’ordinanza delle truppe finlandesi, il Ranger Puukko, disegnato dal capitano J.P. Peltonen e prodotto dalla Fiskars.
Alcuni esempi di puukko:
Classico
Sissipuukko, in forza all’Esercito finlandese.
Vuolupuukko finlandese.
Caratteristiche
La lama
La lama del puukko è solitamente compresa fra i 50 e 130 mm di lunghezza e tra i 2 e i 6 mm di spessore, è in acciaio al carbonio con tenore di C variabile fra lo 0,6% e l’1,2%.
L’acciaio solitamente usato è il cosiddetto silversteel, acciaio con 1,2% di carbonio in composizione e attualmente prodotto da Böhler con la sigla K510 e dalla TyssenKrupp come 115CrV3.
Relativamente frequente è una leggermente rastremata sia in spessore sia in altezza a seconda dell’uso finale cui sarà destinata.
A discrezione del costruttore la punta può essere leggermente uncinata o camusa.
Il codolo, a seconda dello stile in costruzione, può essere semplicemente incollato o essere ribattuto o rivettato sul pomo, quando è lungo come l’intero manico.
I biselli sono piani o leggermente concavi, con spesso un piccolo microbisello, piano o convesso, a formare il tagliente vero e proprio.
Il manico
Il manico è solitamente cilindrico, a sezione ovale o “a goccia”, senza guardia o incavi, può avere un pomo più o meno marcatamente uncinato in alcune varianti regionali.
Quasi sempre costruito in legno anche se sono stati realizzati, soprattutto negli anni ’30 e ’40, manici in bachelite.
Il legno più utilizzato è la betulla, ma non è raro trovare anche manici in salice, a volte in frassino e ginepro.
È possibile vedere anche coltelli con manici composti da dischi di corteccia di betulla pressati fra due piastrine di ottone, oppure in cuoio.
Il fodero
Il fodero del puukko, in cuoio bovino, è cucito sul retro è ha al suo interno un salvafilo in legno o in plastica per proteggere coltello e l’utilizzatore durante il trasporto.
Contiene quasi interamente il coltello, lasciandone scoperto solo il pomo e una piccola parte del manico, così da proteggerlo dalle intemperie e minimizzare il rischio di caduta o perdita. del coltello.
Conclusioni
Considera che ogni maker fa una sua interpretazione del puukko anche per dare un tocco personale e di conseguenza non esistono regole ferree e si può comunque giocare con le dimensione e caratteristiche del puukko.
La mia versione è rivista come dettagli e bisellatura (vi allego presto le immagini nel 2020 con il disegno saricabile, prima voglio realizzarlo io).
Il puukko è un coltello che sei appassionato di escursioni in montagna o di bushcraft dovresti provare perchè è un coltello versatile e molto piacevole da utilizzare.
Costruirlo da anche le sue soddisfazioni perchè è un coltello veloce da realizzare e ti permetto molto di giocare con la creatività.
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Andrea
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